Il 13 Gennaio 2016, noi classe 2G di Celana, accompagnati dal professor ,o meglio Chef, Stefano Bonfanti, abbiamo pranzato al ristorante "la collina", un ristorante situato ad Almenno San Bartolomeo.
Appena arrivati siamo stati accolti da una cameriera molto gentile ed educata che ci ha accompagnato verso il guardaroba ed ha preso i nostri giubbini appendendoli su di un attaccapanni. Dopo di che ci fece strada verso la sala da pranzo. Lungo il corridoio si potevano notare una serie di tappeti posti a terra, che in qualche modo facevano provare una sensazione confortevole. Una volta entrati nella sala, siamo rimasti a dir poco sbalorditi. Un finestrone lungo tutta una parete, faceva godere la vista di un paesaggio meraviglioso. Accanto alla porta c'era un pianoforte laccato di nero, al soffitto erano appesi dei lampadari molto originali e i tavoli erano apparecchiati di tutto punto. Ci siamo accomodati ad un tavolo centrale, rotondo, con una tovaglia bianca lunga. Una volta seduti ci accorgemmo di una melodia che suonava in sottofondo e che ci ha accompagnato per tutta la durata del pranzo.
Per prima cosa, ci hanno versato un bicchiere di spumante e subito dopo hanno portato il primo antipasto. Era una crema di zucca con noccioline, pane tostato leggermente piccante e del tartufo, tutto servito in un bicchiere tondo. Sono sempre stata diffidente sul sapore della zucca, non ho mai avuto intenzione di provarla perché non mi ispirava molto, ma da quel giorno ho cambiato decisamente idea. Finito questo ecco che è arrivò il secondo antipasto, un insieme di verdure di stagione, che erano asparagi, carciofi, broccoli e carote, tutti cotti separatamente ed infine adagiati su una crema di topinambur, o anche detto rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme. Grazie alla cottura separata delle verdure, assaggiandole si poteva gustare distintamente il sapore di ognuna di loro.
Finito l'assaggio dei due antipasti, arrivò il primo, dei ravioli ripieni di lavarello, serviti su una crema di broccoli e con sopra qualche pezzo di trota cotta nell'olio. La crema era liscia e leggera e la trota morbida e saporita. La quarta portata era un piatto di gnocchi alla barbabietola su una crema di formaggio. Di solito i formaggi hanno un sapore molto forte, ma questa crema era delicata e allo stesso tempo molto saporita.
Come secondo ci portarono pancia di maiale cotta sottovuoto a 68° per 18 ore. Già tagliandolo con il coltello si poteva notare quanto fosse tenero e poi una volta assaggiato si scioglieva in bocca.
Ed eccoci arrivati alle portate finali, i dolci. Oltre ad una serie di biscotti e gelati vari, abbiamo assaggiato una crema inglese fatta con uno strumento chiamato "sifone". Praticamente rende più spumosa una materia grassa.
Questa visita al ristorante collina è stata un'esperienza di gusto indimenticabile. Tutto ciò che abbiamo assaggiato era curato sia esteticamente che come sapore.
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